Olio di Lentisco
Olio di Lentisco, la nostra idea di filiera sostenibile e corretta
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Olio di lentisco, una delle nostre passioni, ereditata dalla tradizione della Sardegna, da su connotu (il conosciuto, il tramandato, cioè tutto l'insieme dei saperi che venivano tramandati oralmente). Le mie origini sono contadini e pastorali. Da bambino, oltre alla formazione scolastica, ho avuto la fortuna di crescere tra l'orto e le capre di famiglia, e di apprendere, parallelamente a quella istituzionale, un'altra educazione, un'altra cultura: quella rurale, quella che appunto fa riferimento a su connotu. Una cultura fatta in egual misura di pratica e teoria. Una teoria non sistematica e organica, una teoria che si apprende di volta in volta, a seconda delle stagioni, delle necessità del momento, degli incontri casuali nelle campagne con vecchi contadini e pastori. Regole non scritte, teorie provate da millenni di pratica; e poco importa se nei libri stampati non ce ne sia traccia. In quegli ambienti vale più un detto de su connotu che cento pagine del sussidiario. Opinabile, ma spesso efficace 🙂
L'olio di lentisco
Ha sempre avuto un ruolo importante in Sardegna, come olio alimentare, quando l'olio d'oliva era un lusso, poco diffuso e prerogativa di nobili ricchi possedenti e notai, o come combustibile fonte di preziosa luce a illuminare le buie e fumose case di un tempo, o i pinneti, is coilisi o medausu (gli ovili, che erano ricovero sia del bestiame che del pastore, fianco a fianco) per allungare d'un poco le troppo brevi sere invernali o per cominciare prima dell'alba le attività domestiche.
Ma soprattutto era, l'olio di lentisco, il portentoso rimedio, la cura per uomini e animali, a tante malattie. E in questa veste io l'ho conosciuto, quando ormai da decenni il suo uso domestico, alimentare ed energetico, era caduto in disuso. Lo si usava per curare le capre: contro le infezioni, in caso di lesioni o per allontanare le mosche dei buoi e dei cavalli. Ma anche per gli uomini, quando capitava di ustionarsi, ferirsi e per altre problematiche legate alla pelle: screpolature, arrossamenti, allergie... Per uso interno, contro i problemi intestinali e quelli al cavo orale. Pigramente la scienza riconosce alcune su proprietà, grosso modo le stesse che gli venivano attribuite da su connotu, e negli ultimi anni aggiunge pure nuove ricerche che scoprono anche altre possibili attività benefiche dell'olio di lentisco.
Qui da Agricura
crediamo da anni nel possibile sviluppo e utilizzo di questa risorsa, a patto che essa venga però razionalizzata, indagata a fondo da tutti i punti di vista e possibilmente disciplinata nella sua filiera di produzione. Già, perché capita sempre di imbattersi in tanti furbi praticoni, o aspiranti stregoni, che si cimentano con metodi vari nella produzione dell'olio di lentisco, che poi spacciano quale possibile cura per tutti i mali. Non è esattamente così, o almeno non abbiamo sufficienti prove e non conosciamo composizione (soggetta a mille variabili: cultivar, territorio, metodo di lavorazione...), posologie e prescrizioni sicure.
Solo con una seria razionalizzazione, intesa anche come studio e caratterizzazione del prodotto dal punto di vista medico scientifico, si possono avere risposte adeguate e certezze.
Noi pensiamo che questa risorsa vada lavorata, indagata e valorizzata, ma a patto che si seguano delle regole, dei criteri di progettualità a lungo termine e si creino dei disciplinari e delle regolamentazioni che proteggano tanto le nostre risorse, quanto il fruitore finale, sia esso sardo o continentale. Sostenibilità, trasparenza, garanzia. E attenzione alla qualità.
E in quest'ottica, dopo i primi esperimenti di tanti anni fa che si rifacevano alla tradizione e alla produzione popolare dell'olio di lentisco, abbiamo intrapreso la strada della razionalizzazione, del tentare di ottenere da una risorsa approssimativa e incerta un prodotto reale, di cui avere uno standard noto e replicabile, sia di produzione che di utilizzo finale, e su cui investire per il futuro. Non semplicemente per lo sbarcare il lunario di qualche furbetto alle sagre paesane...
Studio delle diverse varietà di lentisco, del miglior periodo di raccolta, della miglior tipologia di lavorazione per raggiungere la miglior qualità. Questo lavoro di sperimentazione e ricerca ovviamente costa, costa più, molto molto di più, di quel che sinora siamo riusciti a ricavare dall'olio di lentisco. È un lavoro che non ha prezzo, che si fa per spirito leonardesco, per passione, per il piacere della scoperta e del fare le cose bene.
Siamo convinti che questa sia l'unica strada da percorrere, una strada che guarda al futuro, che parte da lontano, dalle nostre tradizioni, da su connotu, per arrivare ad attualizzare una risorsa antica. Valorizzare con coscienza, seguendo buone pratiche di rispetto e cura del territorio e della natura che su esso insiste, questo sconfinato patrimonio di biodiversità, di ricchezza naturale e di sapere popolare.
Che dire, magari volete darci una mano e percorrere un pezzetto di strada insieme a noi in questo percorso di valorizzazione, ricerca e scoperta? Beh, potete farlo anche acquistando un piccolo souvenir della nostra terra, una boccetta di essenza di Sardegna, del suo profumo più tipico, quel lentischio che ne caratterizza più di ogni altra cosa il suo paesaggio a tutte le latitudini.
Un prodotto tipico, riconosciuto tale anche dal Ministero per le Politiche Agricole nell'ambito del progetto di catalogazione delle nostre biodiversità (PAT).
Ricordate che il miglior aiuto che potete dare per salvare il salvabile è quello di affiancare, supportare, sostenere chi quotidianamente lavora su valori semplici, antichissimi, ma che tre volte al giorno finiscono sulle tavole di chiunque, perché mangiare è un atto agricolo. È sempre il frutto della terra che ci nutre, e noi continuiamo a far crescere quel frutto. A volte sono angurie e pomodori, altre volte i frutti del bosco, oppure olive e olio extravergine di Gonnosfanadiga; oppure olio di lentisco: http://agricura.it/prodottisardi/olio-lentisco/ 😉
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