OLIO DI LENTISCO (Click here for english version)
L'olio di lentisco si ottiene dal Lentisco (Pistacia Lentiscus), un arbusto sempreverde tipico del bacino del Mediterraneo, che cresce spontaneo in Sardegna con portamento basso e cespuglioso, foglie dal colore verde scuro, che emana un forte e caratteristico odore. I frutti sono piccole bacche che maturano in autunno, passando dal colore bianco, al rosso, al viola scuro quasi nero a piena maturazione.
Il tronco, se inciso, produce una sostanza resinosa detta mastice (mastice di Chio, dal luogo più famoso in cui veniva prodotta) molto utilizzata ancora oggi soprattutto dalle case farmaceutiche, ma anche come componente di colori per dipinti e cewingum.
Da fiori, foglie e rametti si estrae invece l'olio essenziale, e dalle bacche, una volta giunte a maturazione si ottiene, per spremitura, un olio vegetale, conosciuto e utilizzato sin dall'epoca preistorica [1]
Con l'introduzione degli ulivi, l'uso di quest'olio in ambito gastronomico va pian piano diminuendo, rimanendo relegato al solo impiego come combustibile per le lampade da illuminazione, per poi scomparire quasi completamente ai giorni nostri.
Recenti studi scientifici stanno analizzando la composizione, le proprietà nutrizionali e salutistiche dell'olio di lentisco, confermando spesso quanto tramandato dalla medicina popolare.
FARMACOPEA SCIENTIFICA
La comparazione degli acidi grassi dell'olio di lentisco, è migliore di quella di altri oli vegetali; infatti sono presenti acido oleico (55,3%), acido palmitico (19,5%), acido linoleico (21,4%), acido palmitoleico (2,1%) e acido stearico (1,7%)[2]
L'olio di lentisco è ricco di acidi grassi monoinsaturi, steroli e tocoferoli ( Vit. E ) : presenta il 97% di α-tocoferoli che hanno la maggior capacità antiossidante: 8 gr/Kg di olio (rispetto a 1,1 gr/Kg del mais, 0,8gr/Kg della colza e 0,07 gr/Kg del girasole)[3].
L'olio di lentisco ha dimostrato una certa efficacia antitumorale nel combattere le cellule di alcuni tumori: potrebbe quindi essere considerato un ottimo integratore, almeno per aiutare a prevenirli[4].
Altri studi hanno messo in evidenza una probabile azione nel combattere il colesterolo: l'olio di lentisco ha dimostrato una buona capacità di abbassare i livelli di colesterolo LDL, i trigliceridi e il colesterolo totale [5].
Inoltre si è dimostrato utile per combattere alcune affezioni dell'apparato gastrico e digestivo, come la dispepsia[6].
Sono tuttora in corso studi per valutare la sua efficacia contro l'Elicobacter pylori, batterio che causa la gastrite.
Recentemente l'olio di lentisco vanta largo interesse in ambito cosmetico e dermatologico; questo grazie alla sua azione lenitiva e idratante che potrebbe renderlo utile anche nel trattamento di pelli sensibili o irritate, o nei casi di dermatiti (calma il bruciore, lenisce l'infiammazione) e potrebbe essere d'aiuto anche contro la psoriasi. Ma sono ancora in corso numerosi studi e approfondimenti per accertarne la reale efficacia e l'assenza di controindicazioni, che potrebbero essere importanti in caso di persone ipersensibili ai principi attivi e ai componenti l'olio di Lentisco. Insomma, è raccomandabile cautela e informazione.
1 - C.Loi, Preliminary studies about the productive chain of lentisk oil through ethnographic witness, (2010).
2 - AA.VV., Determination of the fatty acid composition of acorn (Quercus), Pistacia Lentiscus seeds growing in Algeria, (2007-2008).
3 - AA.VV., Chemical composition of lentisk (Pistacia Lentiscus L.) seeds oil, (2013).
4 - AA.VV., Mastic oil from pistacia lentiscus var chia inibits growth and survival of human K562 leukemia cells and attenuates angiogenesis,
5 - DJERROU, Anti-hypercholesterolemic effect of pistacia lentiscus fatty oil in egg yulk-fed rabbits: a comparative study with simvastatim (2014).
6 - AA.VV., Anti bacterial activity of gum mastic- Journal of ethnopharmacology, vol 127 (2010).
FARMACOPEA TRADIZIONALE
Le proprietà dell'olio di Lentisco erano ben note ai nostri antenati. L'aspetto poco imponente dell'arbusto che lo produce mai ci farebbe supporre le sue immense qualità.
Del lentischio si utilizza la legna, le foglie, la resina e soprattutto l' olio ricavato dalle bacche.
Le proprietà della pianta e dell' olio erano conosciute già dall'antichità, quando Ippocrate, Dioscoride e Plinio ne citano i molteplici benefici per curare le ulcere, per curare la tosse e il raffreddore, per le escoriazioni; efficace come diuretico, antinfiammatorio, detergente e astringente della pelle e lenitivo per diverse altre patologie.
La tradizione sarda riporta l'utilizzo di quest' olio come rimedio per numerosi mali: brufoli, acne, dolori reumatici, escoriazioni......
Nel mondo agro-pastorale si è soliti preparare impacchi di foglie per rimarginare ferite e deodorare i piedi; spesso le foglie più giovani e tenere venivano frapposte fra scarpa e piede da chi era uso fare molti chilometri (pastori, caprai) o lavorare in luoghi scoscesi (boscaioli), per impedire sa friadura (piaga provocata da sfregamento) dei piedi.
Sempre nel mondo agro-pastorale si era soliti masticare le foglie più tenere per ottenere un'ottima igiene orale e pulizia dei denti.
Nel nord dell'Algeria viene utilizzato principalmente in due modi: per via orale (per problemi respiratori: mal di gola, bronchite, asma e allergie e per problemi gastrointestinali e digestivi) e per uso topico (ustioni, ferite, eczemi, dermatiti). Studi condotti hanno dimostrato la maggior efficacia dell'olio di lentisco misto a miele o cera d'api, nel curare le ustioni e cicatrizzare, rispetto a determinati farmaci specifici. La medicina popolare riporta l'uso dell'olio di lentisco per combattere l'acne, contro le punture d'insetto, contro i dolori muscolari e reumatici.
Alcune scoperte archeologiche hanno fatto ipotizzare a G.Lilliu come anche fra i nuragici fosse diffusa la pratica di ricavare l' olio dalle bacche del lentischio.
Fino a non molto tempo fa, l' olio ottenuto dalle bacche veniva utilizzato nelle lampade per l'illuminazione, e come succedaneo dell'olio d'oliva nell'alimentazione. Ma l'uso quotidiano dell' olio di lentischio, tanto nell'alimentazione, quanto nella medicina, quanto nell'illuminazione, venne meno, quando il suo utilizzo, ormai antieconomico, vista la grande quantità di tempo necessaria per la raccolta e la lavorazione, venne sostituita in ambito alimentare dall'olio d'oliva, ormai accessibile anche alle famiglie più povere, e, in ambito energetico, dal sopravvento della corrente elettrica.
Ultimamente assistiamo a una riscoperta di quest' olio, così particolare e così raffinato, sia per uso cosmetico, sia per uso medicinale che alimentare, come insegnano alcuni eccellenti chef, primo fra tutti il famoso Luigi Pomata.
In un recente libro (Blue Zone) Dan Buettner riporta i risultati delle sue ricerche: analizzando le zone della terra dove la popolazione si presenta più longeva e studiando i loro stili di vita, individua nella Sardegna una delle 5 zone al mondo con la più alta densità di centenari, caratterizzati e accomunati tra le altre cose dall'assunzione di olio di lentischio.
Tutto questo non vuol dire che sia miracoloso, o che sia l'elisir di lunga vita, ma sicuramente possiede proprietà salutari e benefiche. Potrebbe essere d'aiuto nella prevenzione e nella cura di diverse patologie.
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